Le donne contro la Tav manifestano a Torino davanti al palazzo Rai

Pressenza

Quest’oggi le Fomne contra’l TAV hanno manifestato in via Verdi.

Le donne del movimento NOTAV hanno rivendicato la propria forza e determinazione.

Nicoletta Dosio ha fatto un articolato intervento al microfono.

Nonostante le condanne, da più parti e da noi considerate francamente sproporzionate, ad esponenti femminili del movimento NOTAV come Dana Lauriola, Fabiola De Costanzo, Stella Gentile, la forza degli interventi non ha lasciato dubbi, il movimento non intende interrompere la propria lotta a difesa del territorio della Val di Susa.

Le donne del movimento continuano settimanalmente, grazie anche all’incessante attività di Mamme in Piazza per la libertà di dissenso, a manifestare solidarietà alle loro compagne di lotta NOTAV detenute al Lorusso e Cotugno (carcere delle Vallette).

Immagini della manifestazione su Pressenza ( Qui )

SOLIDARIETÀ AI METALMECCANICI DELLA CENTRALE TVN DI CIVITAVECCHIA.

I comitati e le realtà territoriali che animano la Campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile” esprimono vicinanza e solidarietà ai lavoratori metalmeccanici della centrale TVN di Civitavecchia che, a due settimane dalla loro prima mobilitazione dell’anno, scenderanno di nuovo in sciopero mercoledì 24 febbraio.

Come ribadito più volte in tutte le nostre iniziative e in tutti i nostri interventi pubblici, la transizione ecologica di cui tanto si parla negli ultimi mesi è un obiettivo irrinunciabile per fermare il riscaldamento globale e l’inquinamento locale, ma potrebbe essere al contempo uno strumento efficacissimo in mano ai lavoratori e alle lavoratrici di ogni città per difendere i loro diritti e conquistare nuovi spazi e nuove garanzie occupazionali in territori ormai socialmente desertificati da disastrosi piani industriali e dalla monocultura energetica. Lo scorso ottobre, all’ombra della ciminiera di Cerano, la più grande centrale di Brindisi, abbiamo denunciato insieme a decine di lavoratori e attivisti per il clima l’inaccettabile ridimensionamento al ribasso che si avrebbe se la transizione energetica italiana prevedesse anche la realizzazione di nuove centrali turbogas.

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